Di seguito una mia recensione che avevo scritto per ” Cultura al femminile”:
“IO RITORNO DOMANI” di Flavio Girardelli (Recensione di Lisa Molaro)
Una storia, di pochi e di molti. Un tempo, il loro. Le sfumature, a volte invisibili ad occhi distratti!
Linguaggio lineare, stile narrativo moderno, frasi corte, ritmo veloce.
Amo immergermi in descrizioni minuziose, quasi in copioni da “sceneggiatura film” ed in questo caso il mio diletto è stato appagato visto che l’autore non mi ha portato in punta di piedi dentro ad una baita ma mi ci ha proprio sbattuta dentro, anzi ..mi ci ha portata a bordo di un furgoncino azzurro sbiadito, un furgoncino con una chitarra dipinta su una delle due fiancate, un furgoncino al cui interno mille odori si confondono fra loro e una lattina vuota si muove fra i sedili…ah..particolare non trascurabile: il furgoncino è una Lei e si chiama Camomilla ( ho subito pensato alla mia macchina che è femmina e che si chiama Golia! ); particolari di vita che possono essere i miei, possono appartenere al mio vicino di casa o possono non essere di altri che non siano i protagonisti di una storia che sembra comune ma in fondo non lo è per nulla!
Si inizia e si finisce, questo libro, con la rapidità con cui lo stereo inizia a diffondere le canzoni di un cd, musica che poi terminando lascia un attimo in riflessione il lettore. Silenzio, gioia, pianto, lacrime, statue, marmo, legno, montagna, mucche, ciabatte a forma di animali, biscotti a forma di cuore, fatti con il burro di malga ( quindi me li sono immaginati col loro tipico color giallino, deliziosi anche se non proprio dietetici !) e con al centro un ripieno di marmellata e miele, montagne che scrivono grazie ad un inchiostro fatto di nuvole, parole dolci nell’aria, finte gelosie, paura, incontro, scontro..
Il libro è breve e veloce da leggere, quindi più che qualche parole chiave non voglio riportarvi, basti dire che è un caleidoscopio di cose belle da leggere e da guardare con gli occhi di una fantasia assistita, guidata dall’autore con frasi pulite e dialoghi diretti.
Zucchero e sale, quindi, in una ciclo fatto da tatuaggi complementari…tatuaggi sulla pelle, sul cuore, sulle nuvole, fra le note di una canzona, o fra il suono di un ricordo. Tatuaggio nell’anima!
P.s: se sono partita su un furgoncino azzurrino, sono ritornata in città su una macchina ad idrogeno..peccato non averne saputo il nome, sarebbe stato carino!
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