Dalla prima guerra mondiale agli anni di piombo, quattro figure femminili ci accompagnano lungo il Novecento: storie di donne dentro la Storia, per affermare il diritto di scegliere, vivere, amare anche quando diventa difficile persino il pensiero di poter “volare”. Rachele, Livia, Anna crescono e maturano mentre in Italia si consumano la carneficina della Grande Guerra, la lunga notte del fascismo e infine il risveglio della Resistenza e poi della Liberazione; Emma fa la sua scelta nel periodo più cupo della Repubblica. Quattro donne forti – colte in fasi drammatiche, cruciali, ma anche di grandi passioni e tensioni ideali – che, ognuna a suo modo, testimoniano l’incrollabile volontà di essere fino in fondo padrone del proprio destino. “Volare” talvolta richiede sofferenza e sacrificio, talvolta appare perfino impossibile, ma non ci si deve arrendere mai. Questo è il lascito delle loro esperienze, l’eredità che tramandano alla loro discendenza, come traspare nell’inaspettato ed emblematico finale, dove il misterioso filo del Caso intreccia le vite di ciascuna.
Alla fine del libro si capirà che tutte erano legate tra loro da un filo ( e non solo ) conduttore!
Una storia fatta da molte storie, come tasselli di un puzzle dalle molteplici sfumature. Questo libro non ti permette di saltarne, anche solo per un giorno, la lettura; io stessa, sebbene l’abbia letto con regolare costanza, ogni tanto dovevo andare indietro alla ricerca di un nome o di un volto.
Un libro che tocca tutte le forme d’amore!
All’inizio del 2007, ero andata alla presentazione di “Il movimento del volo” edito Frassinelli (collana Narrativa) e la scrittrice ( ex insegnante di lettere di mio marito, e di questo sono di riflesso orgogliosa! ) ha detto di aver tratto numerosi spunti per il libro ascoltando le confessioni di molte donne non più giovanissime, raccogliendo quindi perle di saggezza dei tempi andati!
Ci sono dei tratti in cui, Lei dice, ha dovuto addolcire la pillola per non correre il rischio di non venir creduta da lettori scettici dinanzi a certe brutalità realmente accadute. L’estrema verità e la generosa dovizia di dettagli, in questi contesti, fa sempre male e spesso edulcorarla un po’è quasi proteggerla da chi ha avuto la fortuna di non viverla. Spesso quando le cose o le sensazioni sono lontanissime dal nostro quotidiano, corrono il rischio di sembrare quasi false. Questo romanzo storico non lo è!
E’ piuttosto uno scorcio sulla tela, che ci permette di guardare l’anima delle Donne di cui narra.
Forse l’unico appunto è l’utilizzo ( seppur minimo ) di espressioni friulane; io lo capisco e lo parlo, ma mentre leggevo,non trovando traduzioni a piè pagina, pensavo a chi non essendo friulano non avrebbe potuto capire il significato della frase…poi riflettendoci però concludo dicendo che se Camilleri impregna di siciliano le sue storie e ne riscuote successo in tutta Italia, perchè non può una scrittrice Friulana usare forse meno di 10 frasi in tutto il libro nella nostra lingua?
Resta comunque il fatto che consiglio a tutti di lasciarsi intrappolare in quella che è una bellissima rete di sentimenti ….rete chiamata: IL MOVIMENTO DEL VOLO!
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