Scorrendo la home di questo mio spazio, penso basti poco per capire quanto io sia incostante circa un unico genere letterario… me ne rendo conto, svariono un po’, ma è importante riconoscere i propri limiti, giusto?
Mi piace immergermi in saggi che trattano di storia dell’arte, di biologia, di psicologia, sociologia, di genetica o neuroscienza.
Mi piacciono i libri che mi fanno riflettere su risposte non sempre scontate e che cibano la mia curiosità innata su tutto ciò che mi circonda o che, nel mio io, alberga.
Poi ci sono i momenti in cui mi lascio rapire da ambientazioni vittoriane, scivolo dentro romanzi (non harmony) in cui dalle pagine escono fruscii di stoffe broccate e dalle torrette a coda di rondine si affacciano segreti e intrighi che odorano di spezie e segreti.
Leggo anche romanzi contemporanei sebbene in misura minore rispetto alla letteratura ritenuta polverosa.
Insomma, leggo… e questo mi basta!
Adesso, per esempio, sto leggendo un libro che si trova in vetta alle classifiche (per quali meriti, in sincerità, poco mi importa) e che sta agitando, per questo, le masse dei lettori…
Ma se tutti lo criticano, chi erano tutte quelle persone insonni che hanno trascorso la notte precedente all’uscita del libro all’esterno della libreria? Marziani? Che fretta avevano?
Non me lo spiego… ma lo classifico con la targhetta “fanatismo” e vado oltre.
Il fatto è che, anche cinematograficamente scrivendo, mi piacciono pure le biografie… che ci volete fare?!
E niente, il libro di Francesco Totti è finito nel mio e-reader.
Non mi importa che non sia scritto interamente di suo pugno, quante biografie contemporanee, del resto, lo sono?
Ho letto pagine di un futuro capitano, bambino.
Tenacia, determinazione, rispetto e timidezza: aspetti umani!
Paura del buio, coperte tirate sopra la testa per fingersi morto qualora un malvivente fosse entrato nella sua camera.
Una madre che, durante il tragitto tra la scuola e il campo da calcio, gli ripeteva le lezioni che avrebbe dovuto studiare a casa, con amore e spirito di sacrificio (poi ben ricambiato) assecondava il normale evolversi di un destino che si era rivelato stellare già in età precoce.
I giochi nel quartiere, in strada, quando ancora le serrande abbassate dei negozi potevano magicamente trasformarsi in reti da calcio…
In televisione Holly e Benji e Chips, in loop.
Io guardavo Mila e Shiro e La casa nella fattoria… se non sono diventata una campionessa della pallavolo e se non abito dagli Ingalls, mica è colpa di Totti!
Io e lui abbiamo un anno di differenza, gli anni sono quelli anche se la parte d’Italia è diversa e il destino pure!
Io non sono romanista e, a dirla tutta, nemmeno seguo il calcio in televisione, eppure questo libro lo sto leggendo con il sorriso in faccia. E questo mi basta!
Gli amanti del calcio apprezzeranno gran parte del libro più di quanto possa fare io, ovvio, quando parte a descrivere quel 90° minuto, quella rete mancata, quelle mani di Buffon all’incrocio dei pali, quel cartellino rosso piuttosto che quella ola entusiasta… insomma, io mi perdo un po’ e forse appoggio il libro e spengo la luce. (so’ donna, non me ne vogliano le femministe tifose sfegatate ma preferisco guardare le vetrine di vestiti piuttosto che le partite di calcio :-D)
Però tutti quegli aneddoti che scivolano fuori en passant, come arrocchi infilati tra regole di mondi a me sconosciuti, mi piacciono un sacco e mi fanno venir voglia di proseguire il libro fino alla fine… magari saltando “qualche partita messa su carta”.
Terminato questo libro leggerò un saggio sull’iconografia e sui simboli delle cattedrali:
“I segreti delle cattedrali” di Antonella Roversi Monaco.
C’è sempre tempo per esser seri, ora lasciatemi svagare un po’!
“Leggo… e questo mi basta!”
La meraviglia… in cinque parole! 😍😊
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Bentornata, cara Lisa, era un po’ che non ti vedevo da queste parti! 😉
Hai ragione, ogni tanto bisogna far piazza pulita dalla nostra testa, di tutte quelle nozioni (talvolta complesse) che ci forniscono i saggi, e divagarsi in qualche modo, con letture non impegnative. Io stesso lo faccio, alternando i saggi che leggo la mattina, durante il viaggio con i mezzi per andare/tornare dal lavoro, e la sera leggo qualcosa di simpatico e non impegnativo: non reggerei nozioni su nozioni prima di andare a letto…
Un po’ sono curioso anche io di leggere il libro di Totti; io sono romanista, e nell’anno 1982-83, fuori dalla porta di camera mia, avevo il poster della formazione di allora. Con questo, non voglio dire che sia un appassionato sfegatato di calcio, anzi. Ho smesso di “seguirlo” (se questo significa vedere qualche frammento di partita una volta ogni due settimane) negli anni 90, quando Walter Zenga era ancora portiere dell’Inter. Ecco, mi fermo qua. Da allora il calcio è diventato un mondo balordo…
Ieri, in digitale, ho iniziato i racconti di Poirot, di Agatha Christie, ma sto pensando di lasciarli alla sera, e di iniziare qualche saggio, visto che ne ho diversi che aspettano solo di essere letti, di cui almeno un paio sono in inglese.
Ti auguro una piacevole giornata! 😉
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