Stavolta non scriverò le mie “una parola tira l’altra su…” ma darò, metaforicamente, lo scettro a Maria, 12 anni. Copio-incollo (aggiungendo solo link, colori e altre impostazioni tecniche) lasciando puro ciò che lei mi ha mandato:
IL VECCHIO E IL MARE
Ernest Hemingway
“Ernest Hemingway nacque il 21 luglio 1888 a Oak Park e morì il 2 luglio a Cuba. Egli fu autore di romanzi e racconti e nel 1954 vinse il Premio Nobel per la letteratura.
Presentazione del protagonista:
Santiago è un vecchio pescatore cubano, solitario e testardo, dalla corporatura magra, dal viso solcato da profonde rughe e da chiazze provocate dai riflessi del sole sul mare tropicale, dalle mani ricche di cicatrici e dagli occhi azzurri come il mare, allegri e indomiti.
La trama:
Santiago, colpito dalla sfortuna, è ormai da ottantaquattro giorni che non riesce a pescare nemmeno un pesce e Manolin, il suo giovane allievo, è costretto dal padre ad andare a lavorare su una barca fortunata e questo porterà a rafforzare la loro amicizia. Il giorno successivo, l’ottantacinquesimo, il pescatore decise di spingersi con la barca al largo, perché lì c’erano i pesci più grossi e infatti poco prima di mezzogiorno pescò un enorme marlin, appartenente ad una specie simile al pesce spada. Passarono tre giorni dalla cattura e finalmente il grosso pesce rallentò la presa permettendo al vecchio di legarlo alla sua barca. Una volta morto, l’animale lasciò dietro di sé una lunga scia di sangue che attirò l’attenzione di un pescecane, ma nonostante Santiago lo avesse ferito con la fiocina, riuscì comunque ad azzannare una buona parte del marlin. In seguito altri squali uscirono per mangiare la preda e il vecchio, stanco e senza forza, non riuscì ad impedire l’attacco dei pescecani. Così del marlin ne rimase solo la carcassa. Quella sera Santiago raggiunse la sua capanna e si addormentò in un sonno profondo. Il giorno seguente tutti gli abitanti, che avevano perso la fiducia in lui dopo i suoi ottantaquattro fallimenti, rimasero a bocca aperta, invece Manolin che aveva sempre creduto in Santiago tornò a pescare con lui.
Commento personale di una frase significativa:
“È un pescecane grosso e devo vincerlo”
Dopo ottantaquattro giorni Santiago non ha mai perso la fiducia in se stesso e la sua resistenza è stata ripagata con una grossa preda e lui ha lottato fino alla fine pur di vincerla.
Messaggio dell’Autore:
L’autore di questo libro vuole spiegare che la grandezza e la dignità dell’uomo non stanno nella vittoria ma nell’impegno e nel rigore con cui si affronta la lotta.
Giudizio personale motivato:
Questa storia di amicizia, impegno e coraggio coinvolge i lettori appassionatamente, anche quelli a cui non interessa la pesca. Per questo motivo mi è piaciuto e l’ho letto con molto piacere!
Maria.
Complimenti a Maria, una recensione bellissima, ed a te per i contributi fotografici…
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Grazie, la mia intenzione è quella di pubblicare una sua “recensione” almeno una volta al mese; la conosco da quando è nata e mi piace molto la sua matura sensibilità. Mi piace darle spazio, dar spazio a un giudizio “bambino”, puro, semplice, pulito come sempre i giudizi dovrebbero essere, scevri di impronte di crescita. Vorrei che avesse presto una sua rubrica 😉 e solitamente, quando mi metto in testa una cosa… 😉
Grazie anche a te per averci letto e per i complimenti che anche a me rivolgi.
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