
Due giorni fa, tra i ricordi che puntigliosamente Facebook mi propone ogni giorno, c’era la foto che avevo fatto a un passaggio di lettura in corso, qualche anno fa, nel 2015 per la precisione. A dire la verità mi ero dimenticata di questa lettura ma ne riporto lo stralcio che ai tempi mi evidenziai nell’e-reader; nei commenti ho letto che, comunque, avevo trovato tutto il libro interessante!
“Vi è una crisi di senso, intesa come legittimazione a non porsi domande, ad assorbire il luogo comune, di qualunque natura esso sia, culturale, ideologico, economico, filosofico, persino religioso. Luogo comune inteso come ciò che porta alla morte del cuore e che però lo avvelena, lo stordisce, lo brucia con un appagamento istantaneo od una giustificazione apparente, che produce solo cenere. Il contrario dell’entusiasmo, dell’emozione, dell’autoironia, dell’umorismo, dell’umiltà, della ricerca.”
I ricordi di Facebook servono anche a ricordare letture all’apparenza scivolate via chete! 😉
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