“Dormire bene” – di Deepak Chopra

“Dormire bene. Il programma completo corpo – mente per vincere l’insonnia” – Deepak Chopra

Mentre le pagine in lettura scorrono, si alternano, scivolano lentamente all’indietro come lo scorrere fluido dei ricordi… mi accorgo che negli ultimi due mesi, i libri che mi hanno tenuta per mano, non sono stati romanzi, non son state storie dentro cui “ficcare il naso”, bensì trattati/saggi/ manuali – definiamoli come meglio ci aggrada – incentrati più che sul “da me fuori” sul “in me dentro”.

Ovviamente me ne sono accorta ora, ora che raggruppavo i pensieri per scrivere questo articolo.

Come ciliege – lo so, lo scrivo sempre – i libri si attirano a vicenda; in modo intelligente loro si propongono a noi lettori rendendoci, non sempre ma spesso, finti detentori di potere decisionale! Me ne parlava anche Recalcati nel suo ultimo libro, ma questo è un altro discorso…

Il mese scorso ho letto il libro “Dormire bene” scritto dal Dott. Deepak Chopra, medico indiano e scrittore di fama internazionale, conosciuto a molti per i suoi percorsi di meditazione guidata.

Di lui avevo letto, l’anno scorso, un saggio meraviglioso; qui potrete leggerne il mio pensiero approfondito:
https://lisamolaro.wordpress.com/2018/07/26/super-geni-di-deepak-chopra-e-rudolph-e-tanzi/

Con l’entusiasmo che mi aveva accompagnato durante la lettura di “Super geni”, piena di curiosità e di “fame di epigenetica”scientifica, mi sono quindi apprestata a leggere quest’altro suo libro. Libro che di scientifico, però, non ha molto…

Tema focale, stavolta, il dormire… beato sonno che da me vien controvoglia!

Inizio subito con lo scrivere che, rispetto a “Super geni”, lo stile sembra più easy; del resto, la spiritualità rischia spesso di ottenere questo effetto nonostante di “leggero” poco ci sia nel concreto.

Mi chiedo: “pesa” solo la materia?

Chopra parte scrivendo di consapevolezza, di corpo quantico e di ritmi circadiani.

Il sonno è un preciso stato della mente e del corpo nel quale il corpo si trova profondamente a riposo, il metabolismo è ridotto e la mente non ha coscienza del mondo esterno. Quest’ultima affermazione dev’essere attentamente valutata, perché tutti noi sappiamo che la mente dormiente non perde del tutto coscienza ma piuttosto la devia, diciamo, da una sedia accanto al nostro letto a un’altra sedia all’interno del nostro sogno. In realtà, per quanto riguarda le sue funzioni biologiche, il cervello «lavora più sodo» nella fase del sonno in cui si sogna che durante il giorno. Inoltre, all’interno di questo stato riorientato, e non completamente «di riposo», ci sono ulterio-ri gradazioni che variano da un individuo all’altro e da una parte del ciclo del sonno all’altra. Perciò, come esistono persone che sembrano più sveglie di altre durante il giorno, così ci sono persone «più addormentate» durante la notte.

Ma la base del pensiero rishi era la stessa dell’odierna fisica dei quanti. Gli eventi fisici sono semplicemente l’espressione di eventi non fisici. Tali eventi non fisici sono particolari frammenti di energia e di informazione che emergono da un campo di energia e informazione. Proprio come abbiamo un corpo impalpabile, abbiamo sensi impalpabili. Tutti hanno vissuto l’esperienza di chiudere gli occhi e di vedere l’immagine della propria madre, o una rosa. Dov’è l’immagine? È nel campo dell’informazione.

Un inciso: il Dottor Chopra nel 1998 ha vinto il premio IgNobel per la fisica, per la sua particolarissima interpretazione della fisica quantistica e della relativa applicazione alla vita e alla libertà dell’individuo.

Questo suo libro è un continuo intrecciarsi di tangibile e intangibile; spazi paralleli che si fondono in un continuo fluire senza fine. Il sogno si confonde con la realtà e la realtà diventa onirica.

Distinguere i contorni della Vita è difficile; definirne i tratti, a volte, è persino controproducente. Non si tratta di voler vivere fuori dalla realtà aggrappandosi a pianeti lontani – dopo tutto, ricordo, persino il Piccolo Principe soffriva nell’osservare le stelle da solo, senza nessuno con cui condividerne la bellezza… – bensì rendersi consapevoli dell’ineluttabile che ci circonda, ci pervade, ci attornia.

La coscienza è un altro di quegli eventi biologici fondamentali che è più facile riconoscere che definire. Io penso alla coscienza come a un campo della consapevolezza, a un campo dell’intelligenza. L’intelligenza da sola non è altro che campi di informazione autoreferenziale. Quando un sistema ha un circuito a ritorno di segnale (o feedback) che gli permette di influenzare la propria espressione (come il termostato in un sistema di riscaldamento di una casa può influenzare la cal-daia giù in cantina), allora esso acquisisce una nuova caratteristica. Quella caratteristica è l’informazione che si autocor-regge. I sistemi biologici hanno la capacità di influenzare la propria espressione da un momento all’altro

Che per vivere bene sia salvifico un buon dormire, è scontato persino scriverlo… ma quanto incide, nel corpo quantico, la qualità del nostro sonno? Siamo sicuri di conoscerne la risposta? Siamo certi di essere consapevoli delle nostre ore di riposo, o di non riposo?

Se siete come me, la notte è spesso difficile da affrontare; il sonno arriva più lentamente di quanto farebbe una tartaruga; ci si sveglia molte – troppe – volte a notte; quando la coscienza pare silente è tutto un continuo sognare in modo fin troppo dettagliato e lo stato di angoscia è sempre in agguato. Eppure… eppure, come scrive anche l’Autore, la Terra non si sforza di girare attorno al sole e il seme non si sforza di germogliare. La natura funziona senza sforzo e, senza sforzo, dovrebbe essere il nostro riposare!

Numerosi i consigli che mi son stati suggeriti, molti li conoscevo e altri mi hanno dato uno spunto su cui lavorare.

Tra le altre cose, il Dottor Chopra è grande esponente della medicina ayurvedica e ad essa, nel libro, fa riferimento per permetterci di auto-stilare un’anamnesi personale.

Se all’inizio del libro i miei occhi scorrevano su paragrafi assorbibili con attenzione occidentale, da un certo punto in poi, lo switch si è reso inevitabile. L’Ayurvedica ha fatto la sua entrata in campo, a gamba tesa. L’Ayurveda è una disciplina – stile di vita, cura, medicina alternativa? – che si occupa della persona a 360°, in modo olistico focalizza l’attenzione sull’insieme dato dallo stato psicofisico, fisico e spirituale. Si basa su concetti e termini specifici e di fondamentale importanza sono i tre Dosha: «Vata», «Pitta» e «Kapha». Vata controlla tutti i movimenti del corpo, che siano quelli delle viscere o del pensiero, le vibrazioni delle corde vocali o i gesti delle mani, o perfino la danza del DNA nel suo replicarsi. Pitta controlla il metabolismo e la digestione, Kapha controlla la struttura. Tutte le cellule del corpo contengono questi tre principi fondamentali, astratti: il principio del movimento, quello del metabolismo e quello della struttura.

Immagine presa da
http://www.sai-veda.eu/

Ho fatto un test – rispondendo a circa una novantina di domande – contenuto nel libro e ho scoperto che la mia energia dominante è quella Vata. Sono quindi seguiti i consigli specifici più idonei alla mia persona per conciliarmi con le mie notti.

Chi soffre di insonnia, o comunque di insoddisfacente qualità del sonno, ha sempre uno squilibrio in atto e, per capire questo, non serve rivolgersi a dottori ayurvedici o orientali in senso lato, ovvio, ma i rimedi e le spiegazioni che sotto i miei occhi si sono andate delucidandosi non sono simili a delle scuri che squartano i tronchi, non sono pastiglie chimiche o assurdità impraticabili – ops, a onor del vero, trovo personalmente impraticabile e anacronistica l’abitudine di non leggere in camera da letto, prima di addormentarmi, di non usare dispositivi elettronici in generale e, di conseguenza non guardare nulla nemmeno alla televisione. Senza leggere, anche solo una manciata di pagine, di posare la testa sul cuscino nemmeno lo contemplo! – sono rimedi dolci come dolce è il suono di una melodia meditativa; come dolce è la visualizzazione di fiori che sbocciano mentre la natura, in primavera, si risveglia.

Dolce è, dopotutto, anche sentirsi parte di un universo.

Voglio chiudere questo articolo condividendo con voi uno dei video più belli che mi sia capitato di vedere; l’ho trovato facendo ricerche sulle musiche meditative ayurvediche… per me, guardarlo, è stato un regalo inaspettato. Spero di poter donare a voi le belle emozioni che ho ricevuto in dono io.

4 risposte a "“Dormire bene” – di Deepak Chopra"

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